Prato Spilla è una stazione turistica e sciistica situata a un’altitudine di 1350 metri al confine tra le province di Parma, Massa Carrara e Reggio Emilia, in un’area ad alto valore ambientale compresa nel Parco Nazionale dei Cento Laghi.
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è stato istituito nel 2001, dall’unione di territori appartenuti in precedenza a Parchi regionali, quello del Gigante e quello dei Cento Laghi: il suo territorio si estende lungo la dorsale appenninica tra l’Emilia-Romagna e la Toscana interessando le province di Massa-Carrara, Lucca, Reggio Emilia e Parma. In particolare, la porzione di territorio del parco adiacente la stazione turistica Prato Spilla è caratterizzata dalle numerose testimonianze delle ultime glaciazioni presenti nel suo interno e presenta diversi specchi d’acqua {tra cui Lago Ballano, Lago Santo, Lago Bicchiere, Lago Scuro, i Lagoni, Lago Martini), torbiere, conche e circhi glaciali.
Il Parco è attraversato dal lungo cammino dell’Alta Via dei Parchi che presenta ambienti composti da habitat naturalistici differenti che, a partire dal fondovalle collinare dei fiumi Parma e Cedra, scandiscono l’ambiente circostante fino a raggiungere le vette più alte come quella del monte Sillara {oltre 1800 m s.l.m.) da cui si possono ammirare il Golfo di La Spezia, l’isola di Palmaria e l’Arco Alpino.
Dal punto di vista storico e culturale il territorio offre anche la possibilità di apprezzare piccoli insediamenti e borghi arroccati. Oltre al centro principale, Monchio delle Corti, sorto in epoca medievale, nella zona sono presenti altre dodici corti ricche di storia e tradizione (Pianadetto, Valditacca, Trefiumi, Rimagna, Rigoso, Aneta, Ponte di Lugagnano, Lugagnano, Vecciatica, Ceda, Cozzanello, Casarola e Riana).
L’area che si estende attorno a Prato Spilla rappresenta un connubio straordinario di natura, turismo, cultura e storia.
Il territorio, che si contraddistingue per le sue ricchezze floristiche, alterna faggete e castagneti a boschi di esemplari di abete bianco, abete rosso e tasso.
Oltre al ricco patrimonio di biodiversità floreale tali luoghi offrono anche la possibilità di ammirare diversi esemplari tipici della fauna selvatica appenninica tra cui il capriolo, il cinghiale, il lupo, la martora, l’aquila e il gufo reale.